Il teatro | La riflessione di Flm passa anche dal palcoscenico

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22
Set

Il teatro | La riflessione di Flm passa anche dal palcoscenico

Il programma di incontri della terza edizione del Festival delle Letterature Migranti è strutturato come una complessa e polimorfica riflessione sul tema degli sconfinamenti, delle migrazioni non solo fisiche, ma di idee e di pensieri, dell’accoglienza come elemento imprescindibile della cultura contemporanea, della mobilità come diritto, dell’incontro tra fedi religiose differenti, del dialogo tra persone e culture.

In quest’ottica abbiamo scelto di esplorare tutti i mezzi e i linguaggi a nostra disposizione: non poteva mancare il teatro, medium per eccellenza della fisicità, antico quanto la storia dell’uomo e da sempre veicolo di sentimenti e di riflessioni che dalla scena entrano nel mondo.

Fondamentale, anche in questo caso, è stato l’apporto delle realtà che abbiamo avuto al nostro fianco sin dalla costruzione del programma. Non possiamo non citare il Teatro Biondo di Palermo, della cui partnership siamo fieri: una delle eccellenze della nostra città, al nostro fianco dalla prima edizione del festival, secondo teatro italiano per qualità della proposta culturale secondo la valutazione del Mibac. Accanto a noi è anche il Teatro Bastardo, realtà che del dialogo, dello studio e della contaminazione ha fatto la propria cifra stilistica e che nel programma di incontri del festival proporrà uno spettacolo, in scena mercoledì 4 ottobre.

Ore 21:00 Teatro Biondo
Lingua di cane.
di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx
In collaborazione con il Teatro Biondo e il Teatro Bastardo.
Lingua di cane è la lingua di chi non è più considerato un uomo, degli esseri umani invisibili, senza nome, vissuti su un confine oltre cui la morte diventa un appuntamento più che una fatalità. Lingua di cane è, in realtà, un pesce di mare della famiglia Pleuronectidae, una sogliola, che vive adagiata sui fondali sabbiosi, piatta come una lingua di cane che sta lì, invisibile, come uno di quei tanti morti che in quello stesso fondale invisibili lo sono sempre stati e che, forse, sono nati per attraversare una vita come si attraversa un deserto, senza speranze, senza possibilità.

A questo link le informazioni sui biglietti.

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