Il programma di mercoledì 4 ottobre

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3
Ott

Il programma di mercoledì 4 ottobre

Finalmente il Festival delle Letterature Migranti è alle porte: la rassegna si apre oggi!
Il nostro programma parte con un incontro della sezione Lost (and Found) in Translation dedicato alla traduzione in Italia; appuntamento al Complesso monumentale di Sant’Antonino alle 10:00. Ne discuteranno Gino Iacobelli, Giovanna Marano, Paolo Masini e Marina Pugliano.

Rimanendo nello stesso luogo, la sezione Dialoghi ci offre due incontri consecutivi. Alle 11:00, Se raccontare è sconfinare, è dialogare: Maria Rosa Cutrufelli e Paolo Di Paolo faranno un excursus temporale e culturale migrando tra i generi letterari basandosi sull’esperienza incentrata sul viaggio. L’incontro è a cura dello Specchio di carta. A seguire verrà presentato il Dottorato internazionale in Studi Culturali Europei/Europäische Kulturstudien promosso dall’Università di Palermo e dalla Heinrich-Universität di Düsseldorf. Oltre a tematiche specifiche quali letterature comparate e studi sulla musica e la performance, la riflessione sulla migrazione sarà al centro degli interessi del dottorato. Ne discuteranno insieme al coordinatore, Michele Cometa, Giulia de Spuches e Alessandra Di Maio.

Alle 10:30, alla Gam – Galleria d’Arte Moderna di Palermo, un laboratorio dedicato ai più piccoli: Arte e cultura senza frontiere.

Nel nostro festival c’è sempre spazio per la musica. Dopo il concerto del 3 ottobre al Teatro Massimo, il pianista Ramin Bahrami incontrerà alle 15:00 gli allievi del Conservatorio Vincenzo Bellini, dando vita ad un meraviglioso confronto nel quale l’artista racconterà il suo modo di concepire ed eseguire la musica di Bach. Sarà un’importante opportunità per dialogare e perché no, suonare insieme come in una piccola masterclass.

E adesso, spazio a uno dei momenti più importanti e di impatto emotivo del nostro festival: alle 15:30 saremo tutti alla Cala per l’inaugurazione del Lungomare delle migrazioni. Ci sposteremo poi a Palazzo delle Aquile  per l’incontro di apertura della rassegna: alle 16:30 incontreremo Frank Westerman che discuterà con Giorgio Vasta del suo libro I soldati delle parole.

Alle 17:00 ci sposteremo all’Archivio storico comunale, dove troveremo ad aspettarci Fabrice Olivier Dubosc, il quale esporrà il lavoro che ha realizzato con Nijmi Edres: una raccolta di ottanta lemmi tra i più critici e significativi del nostro tempo, racchiusa in Piccolo lessico del grande esodo.
Per la sezione Come stare al mondo, due donne forti come Cecilia d’Elia e Giorgia Serughetti discuteranno di temi vivi e controversi che riguardano i corpi femminili – la prostituzione, la gestazione per altri, l’uso del velo islamico – racchiusi nel libro “Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne nel nuovo millennio” alle ore 17:30 nell’Aula Magna di Giurisprudenza.

Migrando verso un’altra zona del centro storico, un assaggio artistico del nostro festival: all’Arsenale della Marina Regia si inaugurerà la mostra Touroperator, le opere dell’artista Massimo Sansavini realizzate con il legno degli scafi delle barche dei migranti; a Palazzo Branciforte, invece, Il suono dell’occidente, un dialogo centrato sulla storia ed evoluzione della musica, con la partecipazione di Ramin Bahrami, Davide Camarrone, Daniele Ficola e Dario Oliveri.

Alle 17:30 al Museo Internazionale delle Marionette A. Pasqualino l’incontro In-between spaces: le scritture migranti e la scrittura come migrazione. Per la sezione Meticciati, invece, saranno con noi alle ore 18:00 a Palazzo delle Aquile Giosuè Calaciura e Gesuino Nemus che collegheranno i mondi diversi e allo stesso tempo simili del Borgo Vecchio di Palermo e delle campagne dell’Ogliastra. Un incontro su come l’invenzione linguistica rifiorisca tra le erbacce dei tempi di abbandono, quando nulla sembra più riguardarci. Intanto, a piazza Bellini, cuore del festival, primo appuntamento con il Juke box letterario di Editori allo scoperto.

A seguire, all’Archivio storico comunale troveremo ad accoglierci Gianfranco Marrone, Giuseppe Marsala e Andrea Sciascia che con Maurizio Carta discuteranno del passato e futuro di Palermo, vista come una città che ha smesso di reinventarsi, che ha smarrito colori e voci: si è fatta grigia, uniforme. Continuiamo con Ripetizione: questo è un uomo, un tema molto delicato e allo stesso tempo forte come la prigionia in carceri paragonabili ad Auschwitz, raccontata da Mustafa Khalifa. Con lui, una tra le più raffinate traduttrici italiane contemporanee dell’arabo, Federica Pistono. L’incontro si terrà alle ore 19:00 nell’Aula Magna di Giurisprudenza.

Siamo agli ultimi quattro eventi della giornata: iniziamo con Palazzo Branciforte, dove alle 19:00 sarà inaugurata la mostra John Berger e Jean Mohr, Il settimo uomo. Una narrazione di immagini e parole sull’esperienza dei lavoratori migranti in Europa. L’incontro La Conca e il Qanat: il sopra e il sotto di Palermo, tenuto da Giuseppe Barbera e Pietro Todaro si terrà invece all’Archivio storico comunale alle 19:30; nello stesso posto ci sarà lo speciale dibattito Umano troppo umano sulle nuove tecnologie e il nostro rapporto con gli androidi, tenuto da Antonio Chella e Francesca Picone alle 21:00.

Ultimo ma non per importanza, il Teatro Biondo ospiterà alle 21:00, in collaborazione con il Teatro Bastardo, l’evento Lingua di cane di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx. Lingua di cane è la lingua di chi non è più considerato un uomo, degli esseri umani invisibili, senza nome, vissuti su un confine oltre cui la morte diventa un appuntamento più che una fatalità.

Il festival continua in serata con appuntamenti da non perdere a piazza Bellini, a cura di Arci Palermo; alle 21:30, Preziosa Salatino omaggerà Pier Paolo Pasolini con Straziante bellezza del creato. A seguire, la musica coinvolgente del Trio Nahawand.

[La foto è di Église].

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