Le letterature migrano

Le letterature migrano da un luogo a un altro, da un tempo a un altro. Se non ci fossero le letterature, da un secondo all’altro le nostre città si spegnerebbero, le nostre parole perderebbero ogni significato. Le letterature migrano i popoli, accogliendoli e accompagnandoli nelle loro storie: facendo storia delle loro vite. Tornano tante voci, a Palermo: le strade smettono il grigio, si colorano, e i ragazzi insegnano agli adulti, mostrando di saper praticare la convivenza sulla quale noi ancora teorizziamo. Il nostro futuro dipenderà da quel che sapremo ascoltare e da quel che sapremo dire, gli uni agli altri. Qui, in tanti luoghi della nostra Palermo, per il secondo anno si confronteranno scrittori e artisti di un mondo che non ha più confini. Centinaia di ospiti, incontri e spettacoli sull’asse dell’antico Qasr, la via che dal mare conduceva al primo antico insediamento punico: in palazzi storici, teatri, università e scuole. Tavoli di confronto e non semplici presentazioni di libri e autori. Temi da dibattere. Filoni di pensiero da intercettare, al di sotto della superficie degli eventi e delle emozioni. E poi, altre letterature, altri linguaggi espressivi. Il teatro, la musica, il cinema, l’arte contemporanea. Un calendario fittissimo, che ha messo in rete le maggiori istituzioni culturali cittadine e altre giovanissime aggregazioni culturali. Un anno di lavoro, per tanti volontari. Un lavoro collettivo che porta la firma di scrittori e lettori, giornalisti e saggisti, docenti e studenti, operatori culturali e semplici cittadini. Tante le istituzioni che hanno creduto in quest’iniziativa, a partire dal Comune e dall’Università di Palermo. Una rete che si è estesa fino a comprendere numerose associazioni, istituzioni e imprese. Un esperimento comunitario che rappresenta un valore in sé, a Palermo. Procedere insieme. Condividere un sogno: un grande appuntamento offerto dalla città al nostro e ad altri Paesi, al grande mare che ci unisce.

Davide Camarrone