FLM2018 e il tempo precario, non c’è mondo senza confronto

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12
Ott

FLM2018 e il tempo precario, non c’è mondo senza confronto

Senza un futuro per il Mediterraneo, e i popoli che su di esso si affacciano, non c’è futuro per l’Europa e il mondo. Anche a nord del nord la precarietà è la cifra del presente: le nostre radici sono instabili e gli sviluppi futuri sembrano nascosti da una fitta nebbia.

Per questo non vogliamo rassegnarci alle guerre, alle tragedie del mare, ai razzismi, ai muri, ai fondamentalismi. E anche se la nostra è ormai una realtà precaria in modo radicale e assoluto, in ogni suo aspetto (lavorativo, relazionale e pratico), riteniamo che vada vissuta e compresa fino in fondo, così da mostrare le possibilità di scegliere, fare e creare nell’incontro con l’altro. L’altro come passato, l’altro come vicino e l’altro come possibile futuro. E ciò è possibile solo attraverso la cultura.

Ecco i perché di un programma del Festival che, secondo le parole del direttore artistico Davide Camarrone, “dice di miti e passaggi, riflette sul Contemporaneo e sulla Memoria, ragiona sul nostro Paese, sul Mediterraneo e si spinge in Cina, Francia, Gran Bretagna, Iran, Senegal, Svizzera e Turchia.”

L’assenza quotidiana di certezze e stabilità va quindi riconosciuta, accettata e accolta. La continua ricerca di un senso duraturo, continua perchè inattuabile, specifica il nostro rapporto all’estraneità del mondo e dell’altro. Tale ricerca è un cammino tortuoso, labirintico, in cui si presentano infiniti percorsi. È un viaggio privo di mete. Essere consapevoli della propria intima precarietà ci permette di osservare l’apertura indefinita delle possibilità, raccontare lo sradicamento e l’incertezza altrui permette di comprendere la propria condizione.

Ecco le ragioni di un appuntamento, quello del 16 ottobre alle 17 all’interno del Chiostro del Complesso monumentale dello Steri: la presentazione del progetto Casa delle Letterature, hub del libro e della lettura, luogo di residenza artistica e di formazione, polo di eventi culturali di prossima progettazione. L’evento coinciderà con l’inaugurazione ufficiale del Festival.

Alla cerimonia sono previsti interventi di Leoluca Orlando (Sindaco di Palermo), Andrea Cusumano (Assessore Attività e Beni Culturali del Comune di Palermo) Fabrizio Micari (il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo), Sebastiano Tusa (Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia), Avv. Antonio Ticali (soprintendente Fondazione Sant’Elia), Davide Camarrone (direttore artistico del Festival delle Letterature migranti), Giovanni Puglisi (Presidente della Fondazione Chiazzese e Fondesco Unesco-Sicilia) Avv.Raffaele Bonsignore (Presidente Fondazione Sicilia), Eva Valvo (Strade), Helge Lunde (Icorn), Eric Biagi (direttore Institut Français di Palermo) e Charif Majdalani (scrittore e presidente casa degli scrittori di Beirut) e Salvatore Romeo (storico e curatore degli scritti di Alessandro Leogrande).

 

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