Domenica 13 ottobre | La quinta giornata di Flm 2019

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Ott

Domenica 13 ottobre | La quinta giornata di Flm 2019

Eccoci giunti all’ultima giornata della quinta edizione del Festival delle letterature Migranti, una rassegna ricchissima che anche in questa domenica 13 ottobre non manca di riempire la giornata di incontri, eventi, linguaggi, arti e personaggi in continuo e fruttuoso dialogo.

La giornata si aprirà alle 11:00, al Chiostro del Museo Archeologico Regionale A. Salinas, con il primo evento della sezione Terre Perse. La scrittrice e architetto Agata Bazzi, in dialogo con il professore Marco Carapezza e il sindaco Leoluca Orlando, racconterà una storia della nostra città, della “Palermo Felicissima” del primo Novecento, e della famiglia Ahrens: una storia di approdi, di forti valori trasmessi, di successo e declino, di una stagione magnifica di cui custodiamo ancora grandi tracce urbane. Una storia raccolta nel testo, pubblicato da Mondadori, La luce è là.

Nel frattempo, alle 11.30 al Bookshop dello stesso Museo A. Salinas, un altro evento della scatola narrativa Terre Perse: Maria Attanasio, insieme a Claudia Carmina, presenterà La ragazza di Marsiglia, edito da Sellerio, in cui è ricostruito il ritratto dell’unica donna che ha partecipato all’impresa dei mille, ritratto che si articola nel contrasto con una sommersa coralità di personaggi, con le loro avventure, le loro speranze e le loro sconfitte.

Come nei giorni precedenti del festival potrete scorgere, nei luoghi del festival, il graphic journalist Gianluca Costantini intento a raccontare, attraverso i suoi disegni, i momenti, le persone, gli spazi e gli incontri più significativi. Grazie ad Arci, infatti, questa edizione del Festival delle Letterature Migranti sarà ricordata anche attraverso il flusso creativo di questo artista unico.

Chiuderemo gli eventi della mattinata con due diversi incontri e due diversi linguaggi.
Il primo si terrà al Chiostro del Museo Archeologico A. Salinas, alle 12.00, e fa parte della scatola narrativa Meticciati, incontreremo infatti Daniel Speck che, in dialogo con il professore Michele Cometa, ci racconterà il suo Piccola Sicilia (Sperling & Kupfer), il racconto di un intreccio sublime di legami che si spezzano per ricomporsi nella continua ricerca di un luogo da chiamare casa.

Allo stesso orario, ma nella Sala Strehler del Teatro Biondo, i registi Gianluca e Massimiliano De Serio presentano, in anteprima nazionale, Stanze: un libro fatto di stratificazioni sedimentate, di esperienze raccontate e rappresentate che si sovrappongono e si intrecciano, stanze ibride in cui confluiscono poesia, fotografia, riprese e documenti raccolti negli otto anni che separano questo libro, edito da Hopefulmonster, dall’omonima opera dei due registi. Quest’ultima, una installazione del 2010 in cui i fratelli De Serio riprendono e attualizzano la tradizione orale e poetica somala grazie al contributo di alcuni rifugiati politici, verrà inoltre riprodotta in occasione del nostro festival, per la sezione artistica orienteXpress, grazie al contributo della Fondazione Merz di Torino.

Torniamo, alle 15:30, al chiostro del Museo Archeologico Regionale A. Salinas per l’Inspiring books from all around the world: un particolare incontro, a cura di Sustein, Unite, Develop (SUD), in cui i partecipanti potranno raccontare i libri per loro più stimolanti e incisivi, condividere apertamente le proprie esperienza di lettura per ispirarsi reciprocamente.

Seguirà, alle 16:30 all’Information room del Museo, l’ultimo evento della sezione Lost (and Found) in translation, una tavola rotonda, coordinata dalla traduttrice Eva Valvo, che mette a confronto diverse esperienze di traduzione. Il titolo dell’incontro, Tradurre la memoria: letteratura iraniana, islandese e israeliana in Italia, spiega già come la letteratura e la traduzione debbano sempre fare i conti con la cultura e la memoria. I traduttori Silvia Cosimini, Giacomo Longhi e Raffaella Scardi si occuperanno in questa occasione, rispettivamente, di Islanda, Iran e Israele.

Alle 17:30 ci spostiamo all’Information room del Museo Salinas per assistere all’incontro con Simona Baldelli per la presentazione del suo ultimo libro, edito da Sellerio, Vicolo dell’immaginario.
L’autrice, dialogando con Domenica Perrone, racconterà un’opera in cui proprio il processo di sradicamento e poi di ridefinizione della propria identità, in un luogo apparentemente non proprio, instaura un particolare intreccio tra quotidianità e fantasia. Proprio questo realismo magico, questa specifica forma di miscuglio, chiuderà gli eventi della scatola narrativa Meticciati.

In contemporanea, nel Chiostro del Museo, verrà presentato il catalogo del progetto di arte diffusa che nelle settimane passate ha investito gli spazi urbani: opere d’arte che escono fuori dai contesti loro deputati per muoversi e imprimersi lungo i muri della nostra città. #ditosinistro, Daniele Franzella, Fare Ala + Wu Ming 2), LUSSI, Roberta Mazzola e Azzurra Messina sono gli autori che hanno creato, sotto la guida del pittore Franceso De Grandi, questa diaspora di immagini, di storie che incrociano altre storie. Finalmente presenteranno, in dialogo con il direttore artistico Davide Camarrone e con la curatrice della sezione artistica del nostro festival orienteXpress Agata Polizzi, questo innovativo progetto dal titolo enigmatico, X.

Anche oggi la troupe dell’Ecomuseo Mare Memoria Viva, composta da Lam Dinh Thi Tung, Bassirou Dembele e Ibrahima Deme, intervisterà ospiti e partecipanti per raccogliere testimonianze di attivismo e accoglienza a Palermo per un exhibit che sarà poi in mostra al museo. Questa importante iniziativa fa parte del progetto Voci del Verbo Viaggiare.

Alle 18:00 ci spostiamo all’Arci Porco Rosso, qui incontreremo Barrack Rima e vivremo con l’autore, qui in dialogo con Fausto Melluso, il rapporto conflittuale che, nella storia e nella vita, si instaura con la città ormai lasciata alle spalle. In Trilogia di Beirut, edito da Mesogea, questo rapporto è raccontato con immagini e parole, il fumetto si fa così ritratto di una città nel suo continuo mutare. La sezione Variazioni e fughe si arricchisce così di questo linguaggio ibrido che, in occasione del nostro festival, diverrà una mostra.

Torniamo all’Information room del Museo Archeologico A. Salinas, alle 18.30, per l’incontro con Soledad Puértolas, autrice spagnola che, dialogando con Masha Sergio, racconterà il suo Mentiras. Racconti dal mondo ispanico: una storia in cui passioni, amori e rimpianti spingono i protagonisti, non pronti a gestire questi profondi sentimenti, ad intraprendere percorsi del tutto imprevedibili che obbligano a ridefinirsi. Quest’opera, edita da Alessandro Polidoro Editore, chiuderà la scatola narrativa Terre Perse, che ha colmato questa giornata.

Il chiostro del Salinas, alle 18:30, diverrà un luogo di memoria e commemorazione: il sindaco Leoluca Orlando con Valeria Li Vigni, Evelyne Aouate, Santo Piazzese e Davide Camarrone ci doneranno un momento di ricordo in onore di scrittore Primo Levi, ad un secolo dalla sua nascita, e di due illustri personaggi siciliani che proprio quest’anno ci hanno lasciato: lo scrittore Andrea Camilleri e l’archeologo Sebastiano Tusa. Il ricordo di tre protagonisti ed interpreti della nostra storia che sempre deve risuonare e ripetersi nella nostra memoria.

Alle 18:45, sempre al chiostro del Salinas, spazio a un incontro dedicato alla musica: Carlo Boccadoro parlerà del suo Analfabeti sonori (Einaudi) con Gigi Razete, Dario Oliveri e incursioni musicali di Lelio Giannetto.

Al Teatro Zeta di Termini Imerese anche questa sera, alle 19:00, verrà proposta l’opera teatrale Inveni portum. Un progetto teatrale, per la regia di Piero Macaluso, che percorre i testi di Shakespeare, Walcott, Virgilio, Pascoli, De Luca e Jelinek, generando un labirinto teatrale e letterario che rappresenta il viaggio come metafora della vita, percorso fisico e mentale, ricerca intima ed esistenziale. Il porto come punto di approdo, cioè insieme di arrivo e di partenza.

Alle 19:30 cominceranno gli ultimi due eventi della sezione Lettere da Vicino. Il primo si terrà nel chiostro del museo, qui Davide Camarrone, Piergiorgio Morosini e Peppino Di Lello incontreranno l’avvocato e scrittore Luigi Saraceni, un autore capace di raccontare un secolo di storia attraverso le esperienze di tre diverse generazioni di una stessa famiglia. Un secolo o poco più, edito da Sellerio, è un ritratto intenso e appassionato, divertente ma spesso drammatico.

Nel frattempo, all’Arci Porco Rosso, Cristina Alga incontrerà l’antropologo iraniano Shahram Khosravi per farci conoscere la sua ricerca etnografica sulla natura, fisica e immaginaria, del confine poi confluita in Io sono confine. Nell’opera edita da Eleuthera si coniuga la scrittura antropologica all’esperienza di immigrazione vissuta dall’autore generando una indagine profonda e completa dell’attuale regime delle frontiere.

Sempre alle 19:30 al Teatro Garibaldi di Palermo un reading introdurrà l’evento conclusivo Mediterranea Revolution: Stefania Garello leggerà alcuni testi scelti di Marcello Fois, accompagnata dal musicista Alessandro Librio; Giuditta Perriera leggerà invece alcuni testi di Giosuè Calaciura, accompagnata dal musicista Gabrio Bevilacqua.

Alle 21:00 chiudiamo questa quinta edizione del Festival delle Letterature Migranti con il progetto Mediterranea Revolution – Chiamata alle arti tra terra e mare, ideato da Giuseppe Marsala e Mediterranea Saving Humans con la collaborazione di Moltivolti. Un progetto con una idea chiarissima: mostrare il ruolo che arti come la letteratura, la musica e il teatro hanno oggi, un ruolo profondamente politico, sono contaminazione di linguaggi e pratiche, azione politica che ha al centro l’umanità e la sua salvezza. Il Teatro Garibaldi si trasformerà così in una piazza in cui artisti, autori e attivisti daranno vita ad un incontro tra il pubblico, i linguaggi e le storie.

Si conclude così un festival che proprio nel suo essere crocevia, punto di incontro tra esperienze e storie, tra persone e luoghi, tra linguaggi ed arti, rinnova sempre la sua apertura. Un evento che si ripete nelle relazioni al suo interno costituitesi, nei ricordi raccontati e nei progetti ideati. Un avvenimento la cui eco continuerà a risuonare anche oltre la sua conclusione.

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