Chroma Keys
Performance Arti Visive – Ingresso gratuito con prenotazione alla mail zac.segreteria@fondazionemerz.org.
MOTUS
Chroma Keys
(durata: 30 minuti circa)
di Enrico Casagrande, Daniela Nicolò e Silvia Calderoni
con Silvia Calderoni
video design Paride Donatelli e Simona Gallo
direzione tecnica Simona Gallo
residenza creativa L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
si ringrazia Matteo Marelli per la collaborazione
produzione Francesca Raimondi
logistica Shaila Chenet
comunicazione Isabella Cruciani e Ilaria Depari
promozione Marta Lovato
distribuzione internazionale Lisa Gilardino
produzione Motus con Santarcangelo Festival
con il sostegno di MiC, Regione Emilia Romagna
e il supporto tecnico di Teatro Biondo Stabile di Palermo
Nel 1991 nasce Motus, compagnia nomade e indipendente, in costante movimento tra Paesi, momenti storici e discipline. I fondatori Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, animati dalla necessità di confrontarsi con temi, conflitti e ferite dell’attualità, fondono scenicamente arte e impegno civile attraversando immaginari che hanno riattivato le visioni di alcuni tra i più scomodi “poeti” della contemporaneità.
La scelta di lavorare insieme su questi temi e linguaggi è affidata alle parole stesse dei Motus: “Chroma Keys è una incursione dentro al cinema, nella meraviglia della finzione e dei suoi vecchi “trucchi” stereoscopici. La possibilità della comparsa e sparizione repentina di un corpo “alieno” nella scena di un film – alla base degli artifici di tanto cinema delle origini – ci incuriosiva da tempo, ma mai avremmo immaginato di arrivare a un sabotaggio così sfrontato del frame. Abbiamo lavorato con il Green screen in Panorama, il nostro ultimo spettacolo realizzato con gli attori de La Mama di New York: anch’esso affonda le radici nel cinema, ma più per interrogare/boicottare le dinamiche, spesso avvilenti, delle auditions. Con Chroma Keys utilizziamo invece lo stesso semplice fondale fotografico verde/infinito per accelerare il potere liberatorio e visionario che questa antica tecnica cinematografica presuppone, svelandone il meccanismo in maniera performativa e ironica.
Silvia Calderoni interviene precipita in un viaggio-trip allucinato dal clima apocalittico, immerso in quella luce da disastro imminente che tanto ricorre nella filmografia di Bela Tarr.
Un movimento/immobile che potrebbe continuare all’infinito, attraversando “citazioni” di film che in qualche modo rimandano/trattano/riflettono la sparizione, il senso dell’andare o dell’andarsene, dell’abbandono, ma anche della scoperta. L’atmosfera futuristica e distopica resta ambigua e sospesa: si presuppone un “mondo a venire” o piuttosto, “un mondo a venire senza mondo”.
Si lascia al pubblico di completare la sceneggiatura!
Si ringrazia il Teatro Biondo Stabile di Palermo per il supporto tecnico.