Il progetto X: una mostra d’arte diffusa per le strade di Palermo

“X è un’incognita, è un segno di moltiplicazione, è l’indicazione di un’azione che avvicina a qualcun altro, è un segno di solidarietà, è la croce di Sant’Andrea, è un incrocio fra strade che conducono in due altrove, è una sovrapposizione parziale, è un segmento di relazione, è una retta che nello spazio si contrae e si sovrappone a se stessa, è la negazione di un’identità, è il suo occultamento, è la risultante di due storie che si incontrano, come il Cassaro e via Maqueda, è l’elemento di un’equazione intorno al quale ruota un mistero, è il titolo che manca, è il vuoto che illumina, è la luce in luogo della massa, è il senso che trasmigra, è uno squarcio nel tempo accelerato, è la lentezza dall’osservazione, è la crisi della comunicazione, è la restituzione all’arte del suo ruolo urbano, è l’esito di un’inversione del rapporto tra arte e comunicazione, è una capriola di senso perché X resta X anche a rovescio, è il segno estraneo al nostro alfabeto, è confine tra Oriente e Occidente, è un azzardo, un’incursione nel tempo della storia presente, è una violazione del divieto di narrazione, è il primo esito di una nuova complessa relazione, è ciò che entra in relazione con la città che tutto porto non ha muri né confini e in fondo non esiste se non in quella X che nasce da incroci sovrapposizioni incognite e misteri e che riunisce senza rivelarsi mai del tutto, mai fino in fondo.”

Le parole del Direttore artistico del nostro Festival, Davide Camarrone, ci narrano una suggestione: quella che sta alla base di un evento rivoluzionario, una mostra d’arte contemporanea, diffusa per le strade della nostra città, che coinvolge e stimola il pubblico, lo rende partecipe di qualcosa di innovativo, che sovvertisce i canoni dell’usuale. Le opere, commissionate a sette tra artisti e collettivi d’arte tra i più rappresentativi del panorama contemporaneo, prendono il posto dell’informazione e della pubblicità e si collocano su autobus, fermate dei mezzi pubblici, cartellonistica stradale.

Progetto di Davide Camarrone
Direzione artistica Francesco De Grandi
Coordinamento orienteXpress Agata Polizzi
Opere di
#ditosinistro
Daniele Franzella
Fare Ala e Wu Ming 2
LUSSI
Roberta Mazzola
Azzurra Messina

Francesco De Grandi
Direttore artistico della mostra X
Quest’anno il Festival delle Letterature Migranti ha deciso di effettuare un’operazione di sovversione dell’uso dei tradizionali canali d’informazione e di reclamizzazione delle merci, utilizzando gli spazi urbani abitualmente destinati alla cartellonistica pubblicitaria per fare una mostra d’arte diffusa, sfrattando di fatto la propaganda commerciale dai suoi spazi per fare posto a opere di arte urbana. Ha quindi commissionato e prodotto una serie di manifesti progettati da artisti visivi palermitani che, affissi per le strade, conducono gli osservatori attraverso percorsi visivi inaspettati in un territorio comunicativo non previsto, creando un effetto di spaesamento e un conseguente innalzamento della soglia d’attenzione consapevole rispetto a ciò che si sta guardando.
Riflettendo quindi su chi sarebbe stato adatto a svolgere efficacemente il compito, mi sono concentrato verso alcuni autori che in questi anni hanno fatto un uso perturbante dell’immaginario collettivo utilizzando metodi di dirottamento semantico dei segni, delle immagini e dei modi usati dalla comunicazione di massa per veicolare i suoi messaggi.
Ho anche pensato ad artisti che avessero una sensibilità accertata verso i temi del Festival, che si fossero già occupati nel loro lavoro precedente di politiche migratorie, della rilettura critica della storia contemporanea, dello stato degli ultimi, delle diversità, delle minoranze, della riflessione sulle problematiche ambientali e non ultime delle dinamiche sessuali e di genere, ma soprattutto che avessero quella brillantezza comunicativa che era necessaria per catturare una vista annoiata e distratta com’è quella dell’uomo che cammina nel dedalo della cartellonistica stradale. È così che nasce questo progetto, che si svolge tra le persone, i palazzi e le automobili nella trama della città, sette immagini rampicanti, aggrappate ai contenitori delle affissioni pubbliche cittadine, segni che riverberano il presente in maniera inconsueta, immagini secche, ironiche, provocatrici, oppure disarmanti, tenere e struggenti, messe lì tra la terra e il cielo, da notare mentre a naso in su osservi le nuvole, mentre aspetti l’autobus o mentre guardi incantato il nulla dal finestrino della macchina in fila ad un semaforo…

La mappa delle opere