Sabato 7 ottobre | Il racconto del quarto giorno di Flm 2017

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Ott

Sabato 7 ottobre | Il racconto del quarto giorno di Flm 2017

Anche oggi il Festival delle Letterature Migranti è stato ricco di incontri, momenti di riflessione e condivisione, arte e tanta musica.

La giornata è iniziata all’Archivio Storico Comunale, dove Moshe Kahn e Samar Yazbek, in un momento toccante, hanno ricevuto dal sindaco Leoluca Orlando la cittadinanza onoraria dalla città di Palermo. Per il sindaco si è trattato solo del formale riconoscimento di qualcosa che già era: Moshe Kahn e Samar Yazbek avrebbero potuto dirsi cittadini palermitani anche prima del formale riconoscimento: perché nella nostra città nessuno è migrante, nessuno è di passaggio, ma tutti coloro che sentono nel cuore l’appartenenza a questa terra sono palermitani.

Siamo rimasti all’Archivio, dove abbiamo parlato di globalizzazione da due diversi punti di vista, letterario ed economico, a partire da Tutto è in frantumi e danza, di Guido Maria Brera ed Edorardo Nesi. Leoluca Orlando, che ha moderato l’incontro, ha affermato la necessità di far sì che Palermo rimanga un mosaico la cui cornice siano i diritti delle persone in mare.

Alle 11:30 da Moltivolti, Alessandro Bassini e Laura Cangemi, in un serrato translation slam, hanno confrontato le rispettive traduzioni di un componimento inedito di Hassam Khemiri, soffermandosi sulle difficoltà nella resa italiana del testo, a partire dal titolo.

Alle 12:00 alla Sala delle Verifiche di Palazzo Steri, gioiello architettonico recentemente restaurato, è stato proiettato il film d’artista di Gili Lavy, Divine Mother; le implicazioni religiose dell’opera sono state oggetto del dibattito che è seguito.

In seguito, nell’aula Magna di Giurisprudenza, Luigi Manconi e Davide Camarrone hanno discusso della figura di Alexander Langer, sottolineando quanto questi si soffermasse nel comprendere l’ideologia del nemico per poterla conoscere e combattere.

Alle 16 presso Église, Fulvio Abbate e Luigi Serafini, in una sala stipata di gente, hanno parlato del misterioso Codex Seraphinianus, la fantaenciclopedia letteralmente intraducibile. All’Archivio Storico Piero Melati, alle 16:30, attraverso lo spazio e il tempo ha condotto il pubblico in un viaggio tra i quartieri di Palermo, narrando gli anni della guerra di mafia che ha insanguinato la città.

Per i più piccoli a piazza Bellini il pomeriggio è stato dedicato a laboratori ricreativi.

Alle 17:00 presso l’Aula magna di Giurisprudenza, Davide Miccione ha riflettuto sul rapporto cultura/società di oggi, in cui sempre un maggior numero di persone ostenta il proprio disinteresse e la propria ignoranza. Mentre Leonardo Bianchi con ‘La gente’ del proprio libro fa riferimento a tutti coloro i quali si sono sentiti deprivati di qualcosa, da un punto di vista sociale-economico, negli ultimi anni.

Alle 17:30 a Palazzo delle Aquile Antonella Tarpino ha riflettuto sul dramma della perdita del proprio paesaggio. In un’Italia in cui il rischio sismico è sottovalutato e la perdita del proprio paesaggio è un pericolo reale per molte persone, ascoltare il paesaggio diventa un impegno civile e politico.

Domenico Quirico, in diretta telefonica, ha affrontato il tema molto attuale della Grande migrazione, sottolineando come ogni migrante è diverso dall’altro, in quanto motivazioni, angosce e sogni che spingono a tale scelta sono differenti per tutti; contemporaneamente a piazza Bellini gli editori della rete Editori allo scoperto, insieme a rappresentanti dell’Accademia di Belle Arti e della Scuola del fumetto, hanno affrontato la tematica dell’immediatezza espressiva del disegno, che si presta anche a diventare strumento di integrazione.

Alle 18:30 nella splendida cornice della Biblioteca di Casa Professa Adel El Alì, profugo siriano giunto in Italia grazie ai corridoi umanitari, ha raccontato la sua drammatica esperienza e si è dichiarato fortunato e felice della sua attuale condizione. In una sala stipata di persone interessate, Emiliano Abramo, Anna Ponente e Nzirirane Bijou si sono interrogati sulle reali condizioni delle persone migranti. Il sindaco Leoluca Orlando ha affermato con decisione che le politiche strutturali, necessarie per l’integrazione, devono essere precedute da un cambio culturale.

Presso l’Aula magna di Giurisprudenza, la scrittrice Samar Yazbek ha raccontato della sua mobilitazione personale e dell’arresto subito in Siria, sottolineando come “l’unica certezza in Siria è la morte ma a questa si contrappone la forza della vita”.

Sempre alle 19:00, a Palazzo delle Aquile, protagonista è stata Berlino nel suo passato recente raccontato da Massimo Zamboni in cui la Berlino ovest constituiva un’isola all’interno della Germania comunista; mentre Vins Gallico nella sua distopica Berlino del futuro, prevede che i nuovi migranti clandestini raggiungeranno la loro meta dal cielo.

Alle 19:30 all’Archivio Storico, protagonista è stata l’America, vista attraverso le opere dei maggiori scrittori americani del Novecento, soffermandosi in modo particolare sulla creazione di nemici fittizzi come arma di destabilizzazione.

In serata, alle 21:00 all’Arci Porco Rosso, Claudio Collovà e Ambra Carta hanno discusso di Horcynus Orca. Transito e ricongiungimento, una produzione del Teatro Biondo per la regia di Claudio Collovà che riprende il celebre testo di Stefano D’Arrigo. Sempre alle 21:00 a Palazzo Branciforte spazio al Palinsesto Audiovisivi con il film Su re di Giovanni Columbu.

Piazza Bellini è stata come sempre cuore pulsante della manifestazione, animata dai ragazzi del Collettivo Giocherenda e dalla festa abballo di Tavola Tonda.

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