FLM2018 Preview, la prima impressione è quella giusta

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15
Ott

FLM2018 Preview, la prima impressione è quella giusta

Scherniti, inascoltati, dichiarati “cose”, rapinati, percossi, arrestati, consegnati alla morte. L’irragionevole è accaduto. L’abominio ha trovato una strada feconda. Ottant’anni dopo, l’alienazione della storia prodotta da una lettura puramente estetica delle differenti posizioni di vittima e di carnefice durante la Shoah connette sintomi ed eventi con eccessiva linearità e il rischio è che il passato torni. In questi tempi bui, la sola certezza salvifica è nella memoria.
E’ il percorso intrapreso ieri, a Palermo, nella Sala ONU del Teatro Massimo. Nella Preview del Festival delle Letterature Migranti 2018, “Il Muto e il Fuori Campo” (progetto di FLM2018 dedicato alla memoria di Claude Lanzmann, autore di un film-monumento che molti considerano “il più importante documentario mai girato sulla storia contemporanea”), siamo andati in cerca di una chiave di lettura che non occultasse entro categorie generiche vittime e carnefici. Entrambi regrediti ad uno stato inumano, sì, ma un abisso li separava. La chiave l’ha esplicitata il direttore artistico del Festival, Davide Camarrone: “La memoria – ha detto – è il solo argine possibile alla ripetizione della storia”.

Quando la vittima prese coscienza del suo ruolo di vittima e rifiutò di partecipare al rituale che la voleva annientata, anche nella memoria, rivendicò il suo essere persona in carne e ossa, la cui storia di vita è parte fondamentale della Storia. Le storie diventarono letteratura, musica, arte. Oggi, intorno all’idea che le letterature si nutrono di voci differenti, le accolgono, inducono all’ascolto e all’accoglienza, e dunque “vaccinano” contro le discriminazioni e le persecuzioni, si avviluppa la quarta edizione del FLM2018. La letteratura è una casa, dice il nostro manifesto.
Ieri, dunque, l’emozione della proiezione di “Shoah:primo periodo/1”, del concerto “la voce dei sommersi” degli Yankele Ensemble, del violino di Aldo Mausner, sopravvissuto alla Shoah, in ricordo del 16 ottobre 1943.
Oggi il percorso prosegue – in attesa dell’inaugurazione ufficiale del Festival delle Letterature Migranti, domani alle 17 all’interno del Chiostro del complesso monumentale dello Steri.

Alle 10 e alle 16, nella Sala ONU del Teatro Massimo, verrà proiettato “Shoah: primo periodo /2” di Claude Lanzmann (117′). Alle 17.30 all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate dello Steri sarà presentato il libro La dura memoria della Shoah (Navarra Editore) di Carmelo Botta e Francesca Lonigro, un testo per le scuole, pensato per studenti e docenti, ma anche per tutti gli appassionati di Storia. Dialogheranno con gli autori Rosa Cuccia e Michelangelo Ingrassia; i maestri Federico Botta e Riccardo Botta eseguiranno “The lament” di F. Bridge per due viole. Letture di Gaetano Liggio. Alle 20:00 nella Chiesa di Sant’Antonio Abate sarà proiettata la pellicola di Claude Lanzmann “Sobibór, 14 octobre 1943, 16 heures” (v.o., sott. ita., 95’), un documentario sull’unica vittoriosa rivolta di ebrei internati nei campi di concentramento. Prima proiezione a Palermo.
Per scoprire differenze tra le maglie indistinte delle somiglianze e per individuare viceversa le somiglianze laddove in prima approssimazione sono visibili solo le differenze, alle 16.00, al Museo Archeologico A. Salinas, Costanza Minafra e Elena D’Anna curano un laboratorio didattico che ripercorre le tappe di Ulisse per bambini (fascia di età tra i 6 e gli 8 anni, massimo 10 partecipanti). “Odissee: Viaggi per piccoli eroi” è il titolo, perché a volte per intraprendere un viaggio basta provare a immaginarsi nelle scarpe di chi ha viaggiato, immaginare i colori che ha visto, le persone che ha incontrato, le terre che ha calpestato e i mari che ha solcato. Forse così, domani, sarà più semplice immedesimarsi in chi, oggi, è costretto a spostarsi, migrare, calpestare una terra nuova, camminare per nuove strade.

(Ph. Église)

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